Intervista al Maestro Muti
a cura di Salvo Nugnes
Dal 1968 al 1980 Riccardo Muti è stato direttore principale e direttore musicale del Maggio Musicale Fiorentino e dal 1986 al 2005 è stato direttore musicale del Teatro alla Scala di Milano nelle cui Prime stagionali dirige Don Giovanni, Idomeneo e Il flauto magico, fatto mai successo in precedenza.
Dirige l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, che ha fondato nel 2004 a Piacenza e Ravenna. Dal 2010 è music director della Chicago Symphony Orchestra, con la quale ha rinnovato il contratto fino all'estate del 2022.
Nel 2015 ha fondato la "Riccardo Muti Italian Opera Academy" un'accademia internazionale - aperta al pubblico di uditori - con sede a Ravenna dove allievi di direzione d'orchestra, maestri accompagnatori e cantanti d'opera selezionati da una commissione possono perfezionare le proprie conoscenze con Riccardo Muti.
Le è stata conferita un’onorificenza prestigiosa questa sera
Maestro Muti: Alla fine del secondo concerto della Grande Messa solenne di Beethoven c’è stata una cerimonia, io non sapevo assolutamente nulla, è stata una sorpresa e il governatore di Salisburgo da parte del Presidente della Repubblica austriaca mi ha consegnato la grande medaglia d’oro, la più alta onorificenza che l’Austria possa dare.
Per me è stata una grande emozione, questo è un paese che stimo moltissimo, ammiro per la cultura e che fa parte praticamente di tutta la mia vita artistica. Sono stato direttore di varie istituzioni come molti sanno e adesso sono direttore della grande orchestra sinfonica di Chicago ma la filarmonica di Vienna è stata la mia orchestra ininterrottamente, la mia nel senso mi hanno invitato e ho fatto concerti con loro, nel 1971 ad oggi, quindi 50 anni continui con loro.
Questa sera qui a Salisburgo in questo anfiteatro, questo teatro straordinario abbiamo visto un’opera particolare, direi eccezionale, molte le persone commosse
Maestro Muti: la Grande Messa, la messa solenne di Beethoven è uno dei, forse il monumento più alto in musica dal punto di vista così di preghiera di un uomo geniale e sofferente verso il Creatore. Beethoven era cattolico, non era sempre molto d’accordo con le istituzioni della Chiesa, o dei preti singolarmente, però è stato un uomo di grande religiosità e questa messa esprime veramente la speranza, il dolore, il desiderio di pace. La grande messa finisce proprio con l’invocazione “pace, pace, pace” noi sappiamo, considerando quello che sta avvenendo nel mondo, in quasi tutti i paesi quanto bisogno ci sia di pace, quanto bisogno ci sia che le nazioni così dette potenti si occupino veramente per cercare di aiutare questi paesi che sono in grande tribolazione.
Ha appunto parlato della situazione di questo periodo, lei come la vede?
Maestro Muti: io non sono un politico, sono molto pessimista, però sempre pessimista ma con la speranza, non bisogna abbandonare la speranza. Vedo che ci sono troppi interessi, sento più che vedo, perché non sono un politico e non sono dentro le segrete cose, però sento che ci sono molti interessi, probabilmente strategici, politici, economici che sono più importanti per alcuni paesi che la salvezza e il benessere di tanti uomini, donne e bambini che soffrono, quindi bisognerebbe che quelli che hanno in mano le redini della conduzione di queste popolazioni del pianeta facciano un punto sulla situazione e decidano veramente di darsi da fare.
Ha accennato alla politica, ma lei è stato proposto come Presidente della Repubblica quattro anni fa.
Maestro Muti: si ma sa, ognuno deve fare il suo mestiere, io faccio il direttore d’orchestra e ho dedicato la mia vita, ognuno deve fare il suo mestiere, ho avuto la fortuna di incontrare i vari presidenti della repubblica, di parlare anche con loro e ho molta stima del presidente Mattarella e con alcuni ministri che si stanno veramente dando da fare per la cultura, per il miglioramento educativo e di educazione del nostro paese, ma bisogna che tutti insieme ci mettiamo naturalmente, se ci sono forze che si adagiano o che contrastano allora il lavoro di ripresa è ancora più difficile, però credo che in questo momento ci siano al governo delle persone serie, ovviamente ci sono sempre, è inutile fare nomi, ma ci sono delle persone importanti che dobbiamo mettere in condizione di poter operare bene come loro desiderano, questo è l’augurio.
Un’ultima battuta per i giovani, e tutti quelli che la seguono le persone che vogliono fare classica, coloro che si impegnano e studiano.
Maestro Muti: come lei sa nel 2004 ho fondato l’orchestra Cherubini che è un’orchestra di giovani, quasi mille giovani sono passati in questi anni, io mi dedico molto ai giovani che sono il futuro e questi sono coloro, i performers, gli esecutori, i ragazzi e le ragazze che entreranno in orchestra. Per quelli che si dedicano alla musica classica se le istituzioni culturali si occupassero di più della musica classica e sinfonica, della musica operistica, del teatro di prosa, del balletto serio etcetc, naturalmente anche i giovani accorrerebbero di più, solamente che tutti i mass media si dedicano molto poco a questa fascia che è quella che poi forma le generazioni future, naturalmente io dico sempre non sono un quaresimale, non voglio che siamo tutti con il muso lungo dalla mattina alla sera, però bisogna che, come l’Austria e la Germania fanno, dedicare molto di più alla cultura in generale anche perché significa dire ai giovani e far conoscere qual è la millenaria storia culturale di questo paese che non è seconda a nessuno, anzi, forse è la prima nel mondo.