In occasione della presentazione del libro La voce della poesia, tenutasi il 10 aprile presso la storica Milano Art Gallery, a cura di Salvo Nugnes, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Rosita Ponti, autrice di una raccolta che ha saputo toccare l’animo del pubblico con intensità e delicatezza. In un clima di grande partecipazione culturale, la poetessa ha saputo intrecciare emozione, pensiero e bellezza. Le abbiamo rivolto alcune domande per approfondire il significato della sua opera, le sue ispirazioni e la sua visione sulla poesia oggi.
Nel suo libro “La voce della poesia”, emerge una forte componente emotiva e riflessiva. Qual è stata la scintilla iniziale che l’ha spinta a scrivere questa raccolta?
Prima del libro “La voce della poesia” avevo dato alle stampe “Il canto del cigno”, raccolta che doveva essere l’ultima. Ma il pensiero dell’artista non può fermarsi e ho continuato a scrivere e così è nato questo nuovo libro. E chi meglio di voi poteva diffondere le mie opere?
Durante la presentazione, molti hanno parlato della forza evocativa della sua poesia. Quali tematiche o esperienze personali sente di aver trasmesso con maggiore intensità?
La mia ammirazione e il mio amore per il mondo della natura non conoscono limiti. Il passare del tempo ha steso sulla mia vita un velo di malinconia che traspare sia nella poesia che nella pittura.
Che ruolo ha oggi la poesia, secondo lei, nel nostro vivere quotidiano?
La nostra società è dominata dal consumismo, dal materialismo che, soprattutto sui giovani, ha un effetto deleterio. L’arte può aiutare il mondo a rinascere, a ritrovare quei valori che sono alla base del vivere civile.
La serata alla Milano Art Gallery è stata un crocevia tra poesia, arte e pensiero, con la partecipazione di tante personalità. In che modo crede che queste forme espressive possano dialogare tra loro e arricchirsi reciprocamente?
La poesia è arte come la pittura, la scultura, la musica… Il pensiero chiarisce, ordina, domina. Queste forme espressive sono strettamente connesse. L’arricchimento dell’una è necessariamente l’arricchimento dell’altra, si sorreggono a vicenda.
Cosa spera che i lettori portino con sé dopo aver letto la sua opera?
Spero che dalla lettura delle mie opere il lettore sia spinto a guardare con più attenzione il mondo circostante e a riflettere di più sulla propria interiorità.